domenica 8 aprile 2018

Rissa del Daint - Sella, Dolomiti - Sci Ripido

Poche ma buone, recitava il motto...nonostante un anno molto nevoso questa di fatto è stata anche l'unica discesa della stagione che valga la pena di raccontare: non che non ci siano stati altri momenti belli nei mesi scorsi ma mai paragonabili a questo, sia per l'impegno della sciata che per la bellezza selvaggia del contesto in cui si svolge. Questa volta sono con Andrea e Riccardo: è il primo WE che riusciamo dopo la pausa natalizia a fare qualcosa insieme, di mezzo c'è stato anche il corso di scialpinismo che ha visto per la prima volta partecipare sia me che Riccardo come istruttori. Di fatto è stato per questo motivo un inverno diverso ma anche molto interessante e appagante. Decidiamo di dormire a La Valle in Bassa Badia, trovando all'ultimo minuto un appartamentino a poco prezzo...Nonostante siamo in giro con due auto, la mia e il California di Andrea dove potremmo per inciso dormire: sarà l'età che avanza e che ci fa scoprire i piaceri della comodità? Io spero di no, ma questa volta è andata così!
Partiamo Sabato mattina non troppo presto e ci dirigiamo verso il Passo Pordoi: non c'è una nuvola in cielo e il sole splende, situazione magnifica ma che ci lascia perplessi per la tenuta della neve specie a Sud. Saliti al Sass Pordoi con l'idea di fare un canale per scaldarsi un pò prima di traversare per andare a guadagnare l'attacco della Rissa, ci rendiamo conto che fa già molto caldo anche a 2900m. Decidiamo quasi subito di dirigerci già verso il nostro obiettivo onde evitare di far troppo tardi. Come tutti i canali Nord del Sella, l'avvicinamento prevede di scendere verso la Forcella Pordoi per poi traversare dietro le cime Joel e Larsei, pellare e dirigersi verso il Rifugio Boè, dietro lo stesso si risale un pendio per tuffarsi in un tratto di discesa un pò più ripido che solitamente "impone" almeno la chiusura degli scarponi e degli attacchi.
Alla base dello stesso una lunga diagonale verso sinistra conduce alle varie Val Setus, Culea e al Miara, per guadagnare l'attacco della Rissa bisogna invece puntare alla Sella de Tita e per far questo si deve guadagnare la sommità dei pendii che vediamo alla nostra destra, imboccata la Val de Tita ci si deve infilare nel vallone che compare a destra e che porta direttamente all'imbuto della Rissa, continuare la discesa a sinistra consentirebbe invece di ricollegarsi poi più in basso alla Val Setus.
In discesa troviamo neve perfettamente godibile fino all'imbocco della Rissa. Entrati nella parte ripida qualche fastidioso accumulo laterale impone alcuni tratti in derapata stando al centro e a sinistra dove il pendio scarica in continuazione al nostro passaggio: non abbiamo trovato zucchero ma essendo ad Aprile non ci lamentiamo, nel complesso il canale è stato comunque sciabile. La pendenza è a mio avviso più continua e sostenuta dell'Holzer e il canale stesso è anche generalmente più stretto di quest'ultimo, motivo per cui trovo giusto valutare questo 5.1 mentre un 4.3 meglio si addice all'Holzer, ma è un'opinione personale: dato il massiccio innevamento non abbiamo dovuto fare alcuna calata come generalmente necessario.
Non è stata la mia sciata più estrema, ma dal momento che ero un pò a corto di ripido ero curioso di vedere come mi sarei comportato a distanza di qualche anno sui 50°...e tutto sommato, complice forse il fatto che la vita in Alto Adige mi ha fatto sicuramente vivere maggiormente lo sci rispetto agli anni in Germania, posso ritenermi soddisfatto! Peggio è la mia generale condizione di "forma" fisica in termini di gambe e fiato, ma su questo mi sono trovato in buona compagnia!
Usciti dal canale ci troviamo in Val de Bosli e vediamo poco più in basso la Val de Mezdì, qui cambia anche la neve: crosta nei tratti che hanno preso meno sole, neve trasformata nei tratti più soleggiati. Scendiamo in fondo alla Val de Mezdì e qui nell'ultimo tratto aratissimo la neve è ancora paragonabile al cemento. Sbuchiamo sulla pista da sci presso Colfosco. Qui facciamo una pausa per un brindisi e quindi avendo preso il giornaliero Superski rientriamo percorrendo il carosello del Sellaronda al Pordoi, concedendoci nei pressi del passo un paio di discese in più lasciato giù lo zaino dove ci siamo veramente sfogati su piste completamente libere tirando e aggredendo il pendio come degli invasati! Opinione personale: non c'è niente di più bello delle sciate di fine stagione, l'ultimo WE di apertura degli impianti, specie quando la neve è diventata "pappa" e rigorosamente con sci e scarponi da alpinismo che sono imbattibili per galleggiare su questo tipo di fondo e che fanno vincere i cumuli...provare per credere! Rientriamo al Pordoi dove dopo un'attesa di due anni veniamo accolti da un bel sole pomeridiano con quel paesaggio così noto e familiare e riviviamo quelle sensazioni così magiche che fanno di questo posto un posto unico.
Poche ma buone! Che sia un augurio per avere almeno una volta all'anno la possibilità di vivere questa magia da qui fino a che avrò abbastanza forze per scendere sci ai piedi dal Sella!