domenica 17 maggio 2015
Zuckerhütl (3507m) e Wilder Pfaff (3456m), Scialpinismo in Stubai
Dopo un anno abbondante ritrovo Denis per una gita in montagna, lui questa volta è in compagnia della sua ragazza Ariane. Appuntamento alle 8.30 alla Mutterbergalm, partenza degli impianti dello Stubaiergletscher. Io arrivo diretto da Bolzano, è poco più di un'ora e mezza di macchina per altro con una pausa colazione all'ormai solito autogrill di Bressanone.
Sono molto contento di rivedere il mio amico dopo ormai 5 mesi abbondanti, effettivamente ne abbiamo fatte di gite insieme, ci stava questa giornata. Il meteo è a sud della cresta di confine molto bello, non appena oltrepasso il Brennero, nuvole, nebbia e anche qualche goccia di pioggia. Le previsioni però parlano di schiarite e di alta pressione, sono fiducioso che il sole lassù splende. Arriviamo con gli impianti all'Eisjoch, quindi scendiamo in territorio altoatesino con gli sci lungo il Gaisskarferner, oltre i 3000m il sole è protagonista: un manto di nuvole avvolge le vallate e svettano libere nel cielo solo le cime di questo paradiso dello sci.
Pelli sugli sci e risaliamo verso e poi sul Pfaffenferner per arrivare al Pfaffenjoch. Ci sono diverse altre persone che come noi approfittano di queste belle condizioni. La linea di salita è molto logica ed evidente i pendii sono sempre docili. Sbuco sul Pfaffenjoch precedendo di qualche minuto Denis e Ariane. Qui iniziano a frullarmi i pensieri di salire entrambe le cime: Pan di Zucchero e Cima del Prete, il piano originale avrebbe previsto solo la seconda. Ricongiunto il gruppo manifesto l'idea e Denis che il Pan di zucchero l'ha già fatto mi impresta la picozza dicendomi che ne avrei avuto bisogno, io i ramponi li ho portati, quelli sono sicuramente un must, ma pensando di fare solo il Wilder Pfaff la picca l'avevo lasciata in macchina.
Riparto quindi con un buon ritmo verso il mio nuovo obiettivo.
Risalito un pezzo della cresta nevosa, la cresta Est, si arriva alla base di un canalino nevoso cove è presente una corda fissa. Questo tratto si presenta piuttosto ripido e con la neve a questa ora non più così solida, comunque ancora buona, richiede una certa attenzione, alcuni passaggi sono sicuramente insidiosi se presi con leggerezza. Risalgo comunque con una certa velocità, non voglio far aspettare gli altri troppo e vorrei riprenderli sulla cima del Wilder Pfaff. Arrivo in cima dove scatto un paio di foto ad una folta comitiva che mi ricambia il favore e riparto molto velocemente per la discesa sempre però prestando particolare attenzione. Sci ai piedi scendo su neve da cineteca fino ad intercettare la traccia che in breve porta alla cima del wilder Pfaff. Pelli di nuovo ai piedi e arrivo in cima proprio mentre Denis e Ariane di apprestano a scendere, mi dicono che sarebbero andati avanti perchè io sarei stato comunque più veloce nella discesa.
Io in cima mi godo qualche minuto, visto che lo Zuckerhuetl l'ho fatto veramente in velocità. Un breve filmato un boccone di Muesli, un sorso d'acqua, i semplici gesti e riti. Il panorama è mozzafiato, la temperatura è piacevolissima, si sta bene in maglietta ma nonostante questo la neve è in ottime condizioni. Dall'Eisjoch al Wilder Pfaff passando per lo Zuckerhuetl ci ho messo poco meno di 3 ore e mezzo, solo il Wilder Pfaff è dato a 3 ore, quindi effettivamente sono stato veloce, ma cosa più bella ho sentito il mio corpo rispondere bene, mi sentivo in forma, anche la quota non è stata un problema eppure partivo dai 200m di Bolzano!
Mi rimetto gli sci e mi preparo per la discesa, i pendii molto dolci purtroppo non regalano grandi emozioni. Ripasso dal Pfaffenjoch, intorno ai 3000m le nuvole chiudono la vista mentre proseguo la discesa. Le tracce sono motlo evidenti e anche il percorso è logico quindi pur ocn bassa visibilità non incontro problemi. Qui la neve però pur rimanendo consolidata e sicura è molto bagnata e collosa. Intercetto Denis e Ariane mentre mettono sù le pelli per risalire il Gaisskarferner. Si tratta di fare un 100-150m poi si arriva ad uno skilift che serve la pista più in alto. Gli sciatori scendono più in alto per rimanere nell'area sciistica, lo skilift scende però molto più in basso consentendo così agli scialpinisti di risparmiarsi 100m di risalita. Una cosa tutto sommato simpatica, specie perchè effettivamente mi rendo conto di iniziare ad accusare un pò di stanchezza! Non sono ancora rientrato in gran condizione anche se mi sento soddisfatto.
Siamo di nuovo all'Eisjoch, non ci rimane che scendere le piste fino alla stazione dello Gamsgarten (se non ricordo male il nome). Qui il sole è protagonista, panorama fantastico, i ricordi viaggiano contemplando l'Ostlicher Daunkogel, da qui sembra una vetta proprio ardita, effettivamente è stata una bella gita allora. Ci vogliono due Johannisberschorle per reidratarmi a dovere, sono le 15.30 quindi riposati, rinfrescati e contenti scendiamo al parcheggio.
Qui la sensazione è come quella di due anni fa: si sta bene, c'è il sole, le persone intorno sono sorridenti, tutti hanno passato una bella giornata, ci si libera dall'attrezzatura e con calma e pace ci si riveste, godendo del sole e dell'aria pulita...veramente la pace dei sensi.
Mi congedo da Denis ed Ariane, io torno diretto a Bozen, loro si fermeranno qui per la domenica. Mi ha fatto piacere rivederli.
Riparto contento come un bambino. Grazie a questa gita ho salvato un pò una stagione che per diversi motivi è stata molto povera di avventure. Ma va bene così. Forse se questa fosse stata solo l'ennesima gita me la sarei goduta di meno, così è diventata un pò un premio per i mesi passati. Ora iniziamo anche a guardare l'estate, forse gli sci ora sono veramente da mettere in cantina...anche se non si sa mai!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento