domenica 26 gennaio 2014

Prime Scialpinistiche del 2014

Dopo un periodo estremamente lungo, lontano dalle cime, dovuto un pò anche alla necessità di mettere qualcosa da parte, dopo il Natale con prima poca neve e poi troppa in troppo poco tempo finalmente la possibilità di fare un pò di moto con gli sci ai piedi. Siamo in Kleinwalsertal, una vallata austriaca appartenente al Land del Voralberg, ma raggiungibile con l'auto solo dalla Germania...Oberstdorf nota località sciistica dell'Algovia per intendersi è a pochi chilometri. Sono tanto per cambiare con Denis, solo che questa volta è diverso: lui sta iniziando a muovere i primi passi sugli sci, quindi sono ben conscio che sarà un WE per me di relax e per lui di tortura. Nondimeno sapendo che la sua condizione fisica è quella che è, cioè non ottimale, so anche per certo che arriverà quasi al punto di mollare tutto. Questo lo dico per il semplice fatto che quando ho fatto io la mia prima scialpinistica ero in una gran buona condizione fisica, ma nonostante tutto ricordo di aver sofferto le pene dell'inferno: vero è anche che la mia prima scialpinistica è stata la val de Mezdì con mezzo Sellaronda per raggiungere il Pass Pordoi, non proprio un "niente". Però ho capito all'epoca subito che o ci sei di testa e di gambe o non ti diverti per niente! Fissati due obiettivi facili, scendiamo sabato sa Stoccarda in macchina. Denis è molto ottimista, prima ancora di mettere gli sci ai piedi, cambierà idea di lì a poco. Io ascolto con un leggero sorriso che non riesco a nascondere, della serie "vedrai, amico mio, vedrai!".
Lasciamo la macchina a Baad, in fondo alla Kleinwalsertal, proprio dove avevamo dormito ai tempi del corso di arrampicata su ghiaccio. Sci ai piedi, si parte, passano 10 minuti e come da copione, sono in maglietta già bagnato fradicio. Salita tranquilla prima su una mulattiera nel bosco e poi passati a fianco di un rifugio di cui non ricordo il nome ancora nel bosco per sbucare intorno ai 1700 su una costola nevosa, quasi pianeggiante e poi via per un bel pendio su a sinistra, quindi una "S" e si guadagna la cima. Cima del Gamsfuss, siamo sui 1900 circa, la cima è un panettoncino di neve. L'ambiente è molto suggestivo, con il Grosser Widderstein di fronte a noi a dominare la vallata. Arrivato in cima, trovo almeno altri 20 scialpinisti, senza contare quelli che abbiamo incontrato lungo la salita, ci saran state non meno di 40 persone in giro, solo per quel tour.
Dopo una mezz'oretta arriva anche Denis, dobbiamo però muoverci a scendere perchè sono già le 15.00 e non ho idea di quanto tempo ci vorrà. Sci ai piedi parto e dico a Denis di seguirmi solo quando mi sarò fermato, faccio un 50m, mi fermo e gli faccio cenno di partire. Qui inizieranno le mie preoccupazioni: 2 metri e Denis è per terra e gli si sono sganciati gli sci. Il mio pensiero va alle poche ore di luce che ci restano...e penso subito che saremo giù con il buio. Alla fine non andrà così ma ci mancherà poco. Purtroppo la giornata è iniziata male con un incidente sulla A8 che ci ha fatto perdere ben 2 ore di viaggio è ha scombussolato un pò i piani. Ora bisogna comunque vedere di scendere. La discesa prosegue molto a rilento, tiro un paio di curvette e poi devo aspettare, aspettare, aspettare...cerco di tenere alto il morale del povero Denis che mi sembra molto provato e anche frustrato: beve un sorso d'acqua ogni volta che si rimette in piedi, ha la bocca tanto impastata che fa fatica a parlare, inizia a dire cose del tipo: mi tolgo gli sci e scendo a piedi che sono più veloce...io cerco di dissuaderlo dall'idea che ci renderebbe ancora più lenti, dal momento che sprofonderebbe fino alla vita nella neve e lo convinco di lasciare gli sci ai piedi e di sforzarsi di andare piano e prima di ogni curva di rallentare il più possibile. Alla fine dopo un pò di peripezie ripassiamo davanti al rifugio, qui c'è una mulattiera per la discesa riservata agli sciatori e battuta, quindi non dovrebbero esserci più problemi..sono quasi le 17.00! Ritorniamo alla macchina, il morale di Denis è a terra...io penso che per il giorno successivo sia meglio andare in pista in modo che possa divertirsi un pò di più e anche per avere l'opportunità di dargli qualche dritta, ci pensiamo, intanto andiamo verso la Mahdathaus, il rifugio del Alpenverein di Stoccarca, dove due anni prima ci siamo conosciuti al primo corso di ghiaccio. Sistemiamo le nostre cose e pensiamo il da farsi, conosciamo una coppia non giovanissima molto simpatica di Esslingen e facciamo un gioco di società con una simpatica famiglia sempre della zona di Stuttgart. Chiedo un paio di informazioni al gestore per il giorno successivo e mi decido che possiamo fare ancora una gita semplice e adatta a Denis nella valle dell' Hohen Ifer, poco distante dal rifugio.
Il giorno successivo ci svegliamo non troppo presto, facciamo colazione e partiamo con la macchina per il parcheggio degli impianti sciistici dell'Hohen Ifer, lasciamo la macchina e ci dirigiamo verso la Schwarzwasser Huette. Un bel rifugetto aperto anche d'inverno e molto frequentato, il perchè sono gli innumerevoli itinerari e le cimette raggiungibili in poco tempo dal rifugio stesso. Le montagne che lo circondano sono tutte "Grasberge", montagne d'erba, tipiche di questa zona, con pendii molto aperti e senza alberi e rocce che fanno di questa regione appunto una meta molto amata e nota per lo scialpinismo. Dal rifugio, dopo aver bevuto un succo, saliamo sullo Steinmannl, che supera di poco i 2000m e presenta un bel fianco Est: pensando al mio compagno, la linea più diretta dalla cima però non la prendo in considerazione per la discesa perchè è alquanto ripida, credo arrivi a 40°...scendiamo tenendoci più vicini alla linea di ascesa, lì la pendenza non supera i 30°. La discesa inizia un pò come da copione del giorno precedente, Denis è sempre per terra: il problema è che non affronta le curve consapevolmente, allora mi ci metto sotto più convinto e cerco di impostarlo, gli faccio vedere, gli spiego, gli dico di fare movimenti lenti per prendere coscienza di quello che fa. Finita la parte più pendente, l'ultimo tratto si addolcisce e sta sui 15/20°. Finalmente Denis riesce a concatenare qualche curva, il suo umore migliora notevolmente.
Torniamo al rifugio, ordiniamo qualcosa da mangiare e scendiamo al parcheggio. Finisce questa 2 giorni di scialpinismo. Io sono contento delle gite, pur non essendo imprese, mi sono divertito a fare finalmente un pò di fuoripista anche se molto frammentato dalle attese, Denis si è reso conto di cosa voglia dire lo scialpinismo in termini di preparazione fisica e si è anche reso conto che non può pensare di fare ancora le gite a cui ambisco io. Gli dico che possiamo tornare qui insieme ma che non se la deve prendere se ogni tanto vado via e non lo invito per obiettivi diversi. Rientriamo a Stuttgart incredibilmente senza trovare traffico, nel tempo record di 2,5h ...sono eventi sulla A7/A8, succede molto di rado!

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