giovedì 10 ottobre 2013

Monte Sernio - Spigolo Nord-Ovest

Appena un paio di giorni della Piccola di Lavaredo, decido di andare con lo zio Paolo a fare una gita in Carniche, sul Sernio. In realtà con un obiettivo ben preciso, il famoso Spigolo Nord-Ovest. Si tratta di un gita che potremmo collocare come anello tra l'Escursionismo e l'Alpinismo: vi sono alcuni elementi che in una via alpinistica non dovrebbero esserci, come i bolli a segnare il percorso e ci sono elementi che in un percorso escursionistico vengono meno, cioè saper arrampicare sul secondo grado superiore ed eventualmente proteggere la via da soli.
Ricordo la gita come una giornata piacevolissima, con Paolo, su una via rilassante di roccia da buona a ottima (sempre nei miei ricordi), non cortissima, visto che la macchina l'abbiamo lasciata sui 500m e il Sernio supera i 2100m. Inutile dire che Paolo nonostante i suoi anni (allora erano 65), godeva e gode tutt'ora di una forma fisica da far invidia, nonostante si lamenti che vada sempre peggio.
Lasciata la macchina saliamo il sentiero che porta al Rifugio Sernio, qui facciamo una breve pausa e prendiamo il sentiero con l'indicazione della via, il bosco si dirada, compaiono i primi mughi, il sentiero diventa una traccia e quindi dopo forse 40 minuti arriviamo alla base delle rocce. Indossiamo il casco e l'imgrago nel caso volessimo legarci, io ho anche uno spezzone di corda.
La via è tortuosa, va a sfruttare i punti deboli della parete, si traversa su comode e larghe cenge, poi si sale per fessure, rampe e camini fino al traverso successivo. Un solo punto su un traverso per Paolo era un pò troppo esposto per farlo senza essere legati, quindi tiro fuori la corda, ci leghiamo, vado avanti, lascio un cordino su uno sperone, traverso, arrampico una rampa inclinata molto facile, quindi su un altro sperone metto giù un altro cordino e recupero lo zio. La corda la rimettiamo via, Paolo la via in realtà la conosce già, credo che per lui fosse addirittura stata la terza volta! Il passaggio più impegnativo che ricordo è un camino sul 2° superiore ma in assenza totale di esposizione, poi l'ultima parte della via è rimasta anche quella nella mia testa in quanto trattasi di una bella parete appoggiata dove si può arrampicare seguendo un pò la linea che si vuole, con difficoltà basse mai oltre il 2° grado, tendenzialmente più facile.
Arriviamo in cima, dove troviamo un signore sloveno salito dalla via normale, la giornata è già molto calda, sono le 10 del mattino ma già si boccheggia! Non ci tratteniamo molto quindi e fatte le dovute foto, scendiamo seguendo appunto la via normale e arriviamo al rifugio Grauzaria, passando prima a fianco della torre Nuviernulis e poi della Creta Grauzaria.
Al Rifugio Grauzaria, facciamo una sosta per un bicchiere di sciroppo al lampone, quello che ci voleva viste le temperature, quindi ripartiamo poco dopo, telefono a mio padre come concordato perchè parta da Udine e ci venga a prendere per riportarci alla macchina di Paolo. Ecco, la semplice sintesi di una gran bella giornata su una via dove sicuramente tornerò.

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