domenica 27 ottobre 2013

Hochvogel (2592m) - Allgaeuer Alpen, Bäumenheimer Weg

Si tratta forse della cima più imponente (non la più alta) delle Alpi dell'Algovia, in quanto si staglia come piramide isolata lungo la linea di confine tra Germania (Allgaeu) e Austria (Lechtal, Tirolo). Riporto questa ascesione in quanto è stata una gita molto piacevole, mai impegnativa, con il meteo splendido e comunque interessante per via dell'ancora abbondante presenza di neve che ha reso la salita più delicata e più "alpinistica", rimanendo comunque una via classificabile per "Escursionisti Esperti" o al più valutabile con F. Dopo la delusione del Wilde Leck, avendo ancora un giorno a disposizione io e Denis decidiamo di mirare più in basso per quanto riguarda la quota (è ancora inizio stagione, a cavallo tra maggio e Giugno e quest'anno l'inverno è stato lungo), non abbiamo con noi molte relazioni e cartine se non quelle per la Oeztal...quindi la scelta ricade sulle nostre "Alpi di casa", dove grossomodo cartina e descrizioni non servono in quanto già note. Ci dirigiamo quindi scesi dal Sulzferner alla macchina che avevamo lasciato a Glems e partiamo, solita strada, Fernpass e B179 in direzione Germania, a Reutte usciamo e ci infiliamo in Lechtal, dirigendoci verso Hinterhornbach, località che conosciamo molto bene per via di due tentativi risalenti a poche settimane prima di arrampicare lo spigolo sud del Suedliches Hollhorn, tentativi sempre falliti per via della troppa neve, non sullo spigolo ma per raggiungerlo! Arriviamo ad Hinterhornbach e decidiamo che avremmo passato la notte in una delle pensioncine presenti in questa ultima località della vallata proprio a ridosso dell'Allgaeuer Hauptkamm. Alla pensione chiediamo come sia la via Sud per l'Hochvogel, la meta più ambita della zona, il titolare, molto simpatico e disponibile ci dice che c'è ancora parecchia neve e che dobbiamo avere con noi senz'altro ramponi e picozza...non male, ce l'aspettavamo e ne siamo ovviamente dotati.
Il giorno dopo di bun'ora ci alziamo, facciamo colazione e ci incamminiamo...è presto ma fa un caldo allucinante, si suda già alle 5.30 di mattina: a livello di difficoltà abbiamo passaggi di arrampicata di 1° forse in un paio di punti 2° grado e 1500m di dislivello, oltre alla neve, ma lì dovremo valutare caso per caso.
La salita procede senza intoppi, anzi, piuttosto veloce, la cima da Hinterhornbach è data a 4 ore e 30...io sono in cima in appena 3 ore, anche Denis procede bene ha un ritardo di 15-20 minuti. Quello che ricordo in particolare di questa cima è la splendida sensazione da lassù: un bel sole, la giusta temperatura, giusta per stare a torso nudo e in mutande, un bel paesaggio, l'incontro con un 'altra persona un tale che si chiamava Fritz o una cosa del genere, con il quale abbiamo piacevolmente e a lungo conversato sulla vetta.
La discesa è anche molto lunga e si sviluppa sull'altro versante per poi girare intorno alla montagna e riportarci al sentiero di ascesa. Siamo contenti di aver "salvato" così il WE, torniamo a Stuttgart soddisfatti sperando che le condizioni per gite più importanti diventino buone presto.

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