venerdì 11 ottobre 2013

Sassopiatto - Scialpinismo

Sono appena rientrato in Germania dopo le vacanze di Natale, è il 6 di Gennaio, Domenica, tardi con il solito treno. Nei ricordi un paio di sciate e soprattutto due gite scialpinistiche con Andrea, in particolare la celebre Val de Mezdì, uno dei canaloni più belli delle Dolomiti sul gruppo del Sella, per essere più precisi scende dal Rifugio Boè del CAI verso Corvara. Sono avvolto nei miei pensieri: il lavoro che ricomincia dopo due settimane di vacanza, la solita sensazione del rientro, strana, ricominciare a parlare in tedesco, le solite cose...e soprattutto il vero pensiero fisso, a quando la prossima sciata? Martedì ricevo un messaggio da Andrea: pare che le condizioni siano buone per fare il Sassopiatto questo WE, te verresti? Io sono sicuro con mio zio....ci penso: ho voglia...ma tanta. Rispondo che sarei venuto. Nel mercoledì sbrigo tutte le faccende del caso: riservare una macchina, una station wagon, ci devo poter dormire, riservare ARVA, pala e sonda in sezione, riservare l'attrezzatura da scialpinismo, soliti meccanismi, solo il tutto più veloce del solito. In un'ora e mezza in pausa pranzo ho recuperato miracolosamente tutto, la mia più grande paura era dover rinunciare a causa di attrezzatura esaurita o cose del genere! Venerdì alle 17.30 esco da lavoro...e sono già felice all'idea di partire per il WE, penso solo che devo caricare la macchina al più presto e partire: non sto già più nella pelle. Corro verso casa sù per le "Staeffele": alle 18.00 parto, ho tutto il necessario anche per mangiare e dormire, la mia destinazione è Passo Sella, nel sabato il programma prevede la discesa della Forcella del Dente del Sassopiatto.
Arrivo poco prima delle 23.00 a Ortisei, decido che mi sono guadagnato una radler, così entro in un pub e accontento questo desiderio, quindi mangio qualcosa che avevo con me e riparto verso Selva di Val Gardena e quindi verso Passo Sella, mi fermo al Rifugio Passo Sella, di fronte a questo c'è il parcheggio dove ci troveremo. Butto giù i sedili posteriori, preparo il sacco a pelo e mi corico, fuori ci saranno -15°, ma in macchina e soprattutto grazie al sacco a pelo invernale non ho nessun problema...anche la lunghezza della zona notte sperimentata per la prima volta proprio in quell'occasione passa alla perfezione. Mattino, sento Andrea via telefono: stanno arrivando e mi hanno addirittura portato le Brioches! Un caffè ce lo beviamo prima di iniziare.
Scarponi, sci, imbrago e via: prendiamo l'impianto per avvicinarci alla cresta che dovremo percorrere per poi traversare un pendio nevoso che girando intorno al gruppo del Sassolungo, sopra la città dei Sassi ci porterà ad un canalone che dovremo risalire per arrivare alla Forcella del Dente del Sassopiatto. Tiro fuori le pelli e faccio una brutta sopresa: mi hanno dato quelle sbagliate! Venerdì quando ho ritirato l'attrezzatura in negozio per la fretta di partire non mi sono pensato di controllare le cose, mannaggia, sono troppo lunghe ma non tengono se le ripiego sul davanti come potrei fare perchè la parte terminale è costituita da plastica con le feature di fissaggio allo sci...mi arrangio con il nastro da arrampicata di Andrea...per fortuna tiene.
Risaliamo il canalone e arriviamo in forcella, piccola pausa, quindi iniziamo la discesa. Discesa molto bella in uno splendido ambiente dolomitico, larghezza stimata un 6-8m ma è possibile che mi inganni perchè sembra tutto molto più stretto di quanto non sia in realtà quando lo devi sciare! Credo di non essere lontano però dalla stima. La pendenza forse arriva ai 40°, dopo un primo tratto così il canalone si apre: siamo nella conca tra Sassopiatto e Sassolungo, un grande anfiteatro roccioso, continuiamo a scendere e passiamo tangenti al Rifugio Vicenza, dove andavo con i miei e mio fratello da bambino. Scendiamo ancora, le rocce finiscono e inizia il bosco, ci dobbiamo dirigere verso monte Pana, dove possiamo prendere la corriera per andare a Saltria. Dormiremo all'Alpe di Siusi. Il mattino dopo è il grande giorno: sveglia, colazione in un battibaleno siamo fuori e con la prima corriera torniamo in località Saltria, lì prendiamo l'impianto di risalita della pista del Florian, quindi arriviamo in breve alla alga Zallinger, dove ci concediamo un caffè: il meteo non è dei migliori, nuvole, poca visibilità, quello che di meno ci vorrebbe per fare una montagna come il Sassopiatto, che è ingannevolmente un grande pianoro uniforme sciabile. Certo è un'autostrada in confronto al canalone di ieri, ma senza visibilità non ci sono punti di riferimento se non le nostre tracce di ascesa.
Dalla malga Zallinger saliamo verso il rifugio Sassopiatto, da lì seguiamo il sentiero estivo per la salita, sono un tutto 1000m di dislivello dalla Zallinger. Saliamo che il tempo non fa che peggiorare, arriviamo poco sotto la vetta, mettiamo giù gli sci e iniziamo a salire a piedi, Andrea scatta in avanti, non è più avanti di 30m, lui la croce la troverà, io e suo zio in realtà ci fermeremo quei 30m prima. Facciamo qualche foto e cerchiamo di rientrare velocemente, prima che il tempo peggiori ulteriormente.
La discesa non è un granchè purtroppo: dobbiamo preoccuparci di ritrovare sempre la nostra traccia, quindi sciamo con molte interruzioni, purtroppo non possiamo fare altrimenti, finire fuori dalla traccia su questa montagna può diventare molto pericoloso. Alla fine siamo alla base, è stata lo stesso una bella gita: ora però la fame si fa sentire, io ho veramente bisogno di mettere qualcosa di caldo e sostanzioso nello stomaco, scendiamo alla Zallinger e qui soddisfiamo il nostro bisogno, io ordino una zuppa e addirittura 2 secondi! Scendiamo di nuovo al Monte Pana e da là scendiamo in Val Gardena, prendiamo gli impianti per risalire girando intorno al Gruppo del Sassolungo per ritornare a Passo Sella, purtroppo arriveremo solo fino a Selva, è già tardi e gli impianti chiudono. Prendiamo un taxi che ci riporta al Passo dove abbiamo le macchine. Ci salutiamo, è stata una bella avventura, speriamo di averne ancora tante davanti a noi, Andrea e Umberto tornano a Udine, io parto per Stuttgart, sono le 17.00, sono almeno 5 ore e 500km circa da qui e domani si lavora, evito di pensarci troppo e via!

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