domenica 7 giugno 2015

Hirzer, Cima Cervina (2781m) - Val Sarentino

Non c'è da arrampicare questo WE, Andrea è a Feltre, io avevo proposto a Paolo la via della Bicicletta sulla Creta d'Aip, ma causa impegni lavorativi non sono riuscito a rientrare in Friuli nel Venerdì...quindi non ho piani alpinistici, ciò non toglie che in montagna ci si può andare lo stesso: ma...ma se domenica alle 11 di mattina sei a casa, che metti a posto quelle due cose di spesa che sei appena andato a fare in centro e pensi: certo che sei un pirla, non sei riuscito a svegliarti presto, hai perso tempo a casa tra una roba e l'altra, il tempo è bellissimo ma ora?! Ora è troppo tardi per partire ed andare a fare un giro in montagna...si sà con queste calure il pomeriggio piove sicuro...ora non rimane che passare la domenica a Parco Petrarca. ...No, no....no, no: in testa avevo un'idea, quella di salire in Val Sarentino, la strada sì proprio dietro casa, non c'è neanche da attraversare la città e fare una camminata magari con una cimetta. Penso: vado, mi incammino, se il tempo sembra cambiare torno indietro. Dove e cosa? Vado a fare l'Hirzer, la cima Cervina che è la massima elevazione delle Alpi Sarentine, una camminata che però è sicuramente allenante: 1200m di dislivello e quasi 13km tra andata e ritorno...meglio che correre come un automa su e giù lungo il Talvera, o no?! In più ci tengo a fare la mia puntatina settimanale in quota, così per tenermi acclimatato. Al parcheggio dove termina la strada sopra Sonvigo ci arrivo alle 12.00, non è l'orario in cui ci si appresta a fare una gita di 6 ore. Ma so che quei tempi sono calcolati un pò così, so che ci metterò molto di meno. Mi incammino con passo deciso, alle 13.00 sono già oltre ad una piccola e simpatica Alpe dove siedono alcune persone, continuo il percorso giunto in prossimità della sella che affaccia sulla Val Passiria, lascio la traccia e risalgo diretto per la cresta in cima. Qui trovo il sosia autoctono di Mauro Corona: stessa barba e stessi capelli, seduto a contemplare il paesaggio, un vero personaggio di montagna locale con il suo cane. Saluto ovviamente in tedesco dando per scontato che l'italiano qui è una lingua straniera e minoritaria: Val Sarentino è una valle germanofona chiusa quindi ben più isolata di molte altre e che è ancora molto caratteristica, con l'Italia questo posto non ha proprio niente a che fare! Il personaggio mi risponde dicendomi: "Ich hab dich schnaufen gehoert", sì ansimavo gli ho risposto, effettivamente volevo salire veloce e gli ultimi 100m ero un pò in sofferenza nel tenere il ritmo: anche se ci provo, non sono così in forma come vorrei.
Mi siedo in cima che sono le 13.55, meno di due ore. Mangio una mela, vuoto la bottiglia d'acqua e preoccupato da un percettibile addensarsi delle nuvole inizio la discesa. Ripasso per il piccolo punto di ristoro dove decido di fermarmi per una radler, rimango un 10-15 minuti ma riparto perchè sono sicuro che da qui a pochi minuti inizierà a piovere...e anche se il sentiero non presenta rischi di alcun tipo, non ho proprio voglia, non avendo un cambio di prendermi una lavata prima di entrare in macchina.
Quindi scendo a passo spedito ma senza esagerare, alle 15.40 sono alla macchina. 3 ore e 40 minuti con pausa cima e pausa rinfresco: non male contando che secondo le relazioni ci avrei dovuto mettere il doppio. Mentre mi cambio le scarpe ecco che dal cielo inizia a venir giù pioggia! Penso: ottima tempistica, monto in macchina e rientro tranquillo dopo questa gita veramente è il caso di dirlo "toccata e fuga" a Bolzano.

Nessun commento:

Posta un commento