martedì 2 giugno 2015

Via Dallago alla Gusela - Nuvolau (V)

Siamo di nuovo in Dolomiti complice il We lungo. Cn Andrea abbiamo in mente di scalare la Via Dallago alla Gusela, nel gruppo del Nuvolau, partendo dal Passo di Giau. Saliamo in Badia nella domenica pomeriggio, dove optiamo per qualche tiro in falesia, la falesia di cui mi sfugge il nome si trova presso il parcheggio del Camping/Ristorante Sarè, scendendo da Valparola prima di Armentarola. Testiamo un pò il grado che abbiamo, specie io che di roccia o arrampicata anche Indoor non faccio molto con costanza da tempo: dopo un tiretto di 4° fatto con gli scarponi salgo una divertente via di 5b, senza problemi: ci sono con la testa, piano piano la roccia ritorna ad essere un elemento familiare. Ceniamo e dormiano praticamente alla base della Tofana di Rozes.
Il giorno seguente con tutta calma partiamo alla volta del Passo Giau: qui non ero manco mai passato, uno dei passi più famosi delle Dolomiti...sono contento di poter colmare questa lacuna. Il nostro obiettivo è la cima Gusela nel gruppo del Nuvolau che sovrasta il passo stesso. Dopo il caffè di rito partiamo per l'irrisorio avvicinamento, neanche 20 minuti percorrendo l'evidente sentiero che dal rifugio porta verso le pareti attraversando i dolci prati del passo. Arrivati in corrispondenza dei primi blocchi di roccia lasciamo il sentiero e ci dirigiamo verso l'attacco, notiamo subito una cordata al secondo tiro della nostra via e una su una via più a sinistra. Dopo la mora cinese che determina l'ordine di partenza completiamo i preparativi: il primo tiro è mio, è un tiro di una 30ina di metri, interessante di 4° grado, protezioni pressochè assenti, solo un chiodo alla base (chiodo obiettivamente senza senso). La sosta è invece su spit e anello. Andrea mi raggiunge e parte il per il tiro chiave: una lama dove le difficoltà sono valutate di 5° grado e dove per altro due relazioni che abbiamo (relazioni autorevoli) parlano di un 5° grado delicato. Tutto sommato invece il passaggio non è complesso anzi: la lama per le mani offre una presa sicura e fantastica, bisogna solo mettere i piedi oltre lo spigoletto, esponendosi un pò di più ma trovando buoni appoggi. Pochi movimenti e si ritorna su facile. Riparto io per il 3° tiro che offre roccia ottima, difficoltà contenute e parete articolata dove il passaggio non è mai obbligato, sosto su 2 chiodi.
Arriva Andrea e parte il il diedro aperto di 4°, tiro interessante con difficoltà continue. Riparto io per il tiro farlocco (primo grado e solo detriti) che porta alla base dell'ultimo tratto di parete sostando su esile clessidra (cordino), in corrispondenza di una evidente lama a destra di una altrettanto evidente parete gialla. Tutto bene tutto tranquillo se non che il cielo minaccia pioggia, una nuvola si è posizionata sopra di noi e inizia a cadere qualche timida goccia. Il tiro della lama tocca ad Andrea (IV-), poi il penultimo a me (II, fessura spettacolare di IV, poi di nuovo secondo) che mi regala comunque roccia fantastica, lame che si tengono da sole. Sosta su clessidra, parte Andrea per l'ultimo tiro su difficoltà di 3° e 2°. Siamo in cima in 3 ore dal Passo, quindi nei tempi. Il panorama pur con le cime coperte da nuvole qua e là è eccezionale: si vedono praticamente tutte le Dolomiti.
Scendiamo per traccia e neve al Rifugio Scoiattoli dove ci stanno aspettando con i panini le sorelle e il papà di Andrea. Dopo una breve pausa raggiungiamo il rifugio 5 Torri e da qui con la loro macchina torniamo al passo Giau: letteralmente infestato dai motociclisti, presenza costante su questi bellissimi passi non appena torna la bella stagione e con loro, i rumori (a me francamente poco graditi) dei loro giocattoli. Comunque con questa, secondo me, bellissima via si apre ufficialmente la stagione delle pareti.

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