lunedì 20 ottobre 2014

Schlitzfels - Sul Giura ad spaccare legna ed arrampicare

Metà Ottobre, c'è il classico e immancabile appuntamento con gli altri della Sezione dell' Alpen Verein, la "Saison Abschluss", ovvero festa di fine stagione. Il luogo per questo appuntamento è l'Albhaus, ovvero il Rifugio che la Sezione Stuttgart ha sulle "montagne" di casa, la Schwaebische Alb, tradotto in italiano il Giura Svevo: dolci colline di fitta boscaglia (Faggi soprattutto) dalle vallate strette e impervie e dagli altipiani dolci. Questo è il luogo ideale per fuggire dalla città, in soli 30 minuti di macchina: le passeggiate non si contano, i single track in mountain bike nemmeno...e ovviamente pullula di falesie alcune con vie a più tiri, su un calcare molto compatto, spesso dalle forme arrotondate, spesso povero di prese, dove saper stare sugli appoggi gioca un ruolo determinante e dove la maggior parte delle falesie ha ben poco da offrire sotto il 6° grado!
Ma sto divagando: questa volta viene prima il lavoro del divertimento (beh in realtà questo tipo di "lavoro" è in queste situazioni un vero e proprio divertimento!). Il programma prevede: nel Sabato spaccare la legna per l'inverno, si inizia alle 9.00 e si finisce quando il magazzino è pieno, il tutto con spuntino, bevande e pranzo messo a disposizione dalla Sezione. Finito il dovere la giornata continua con caffè e torte di vario tipo, qualcuno si spilla una birretta, ci si può godere (almeno negli ultimi anni e anche quest'anno non ha fatto eccezione per nostra fortuna) un bellissimo sole con i colori dell'autunno, specie se dalla terrazza del Rifugio ci si porta alla vicinissima falesia da cui la vista si apre sulla vallata sottostante in un gioco di luci e colori da sogno. La serata continua con la "Sauerkraut Fest" accompagnata dalla "Schlachtplatte" (un misto di maiale bollito tra cui salsiccia di fegato e di sangue, pancia, spalla e altri tagli)...di solito dopo le 23.00, Franz il cuoco della sezione inizia a portare fuori anche il piatto più tipico dell'autunno svevo, la "Zwiebelnkuchen", una sorta di Kisch alle cipolle con Kuemmel e a volte speck. Ovviamente, nonostante il duro lavoro con accette, cunei e martelli, i giovani della sezione si portano dietro l'occorrente per andare ad arrampicare nella domenica, nella speranza che le braccia non dicano "NO" troppo presto. L'anno scorso effettivamente avevamo fatto un tentativo già nel sabato a lavoro finito nella falesia adiacente il Rifugio...ma per quanto mi riguarda era stato un tentativo molto poco soddisfacente. Quest'anno per non ripetere lo stesso errore mi sono ben guardato dall'avvicinarmi alla roccia per il pomeriggio! Durante la piacevole serata tra una chiacchera e l'altra iniziamo a buttare giù le idee per la domenica: si va ad arrampicare! Ralf se ne esce dicendo Schlitzfels nella zona di Bad Urach, io quella falesia non la conosco, prendo la topografia e vedo parecchie vie proprio dure e ben poche sul 5° grado. Non che mi voglia tirare indietro ma con il timore di dolori a mani e avambraccia sono un pò perplesso all'idea di arrampicare da primo su gradi impegnativi. Più che altro perchè sul Giura non c'è quella chiodatura abbondante da palestra di roccia! Comunque l'idea mi sta bene, ho proprio voglia di muovermi un pò e arrampicare. Vado a dormire rinunciando alla mia porzione di Zwiebelnkuchen visto che reputo di aver mangiato già abbastanza! Mi corico e in pochi istanti mi prende un sonno profondo. Dormo profondamente contento della bella giornata trascorsa. Mattina sveglia, colazione e ci si mette in marcia, o meglio si caricano le macchine e si parte! Siamo in 6: io, Petra (che devo ringraziare per le foto! Finalmente ne ho pure qualcuna carina dove arrampico), Ralf, Jochen&Inga e Gerhard. Parcheggiamo e con pochi minuti di avvicinamento siamo alla falesia. Ci dirigiamo nel suo settore destro dove ci sono le vie più facili. Io ho più di qualche dolorino dovuto al ripetuto martellare e ai colpi di accetta, specie la mano sinistra con la quale mi riesce difficile stringere con forza. Ma ho intenzione di stringere i denti e buttare sù qualche via comunque.
Parto il per il tiro della sveglia, non lungo e protetto adeguatamente e di 5° grado. Si parte su una paretina dove inizialmente c'è molto poco per i piedi, il tiro poi si appoggia per qualche metro e poi si deve risalire una gran bella fessura leggermente strapiombante. Subito mi devo riabituare al calcare del Giura..non è come in Dolomiti. Mi riesce difficile da descrivere ma il tipo di roccia crea una struttura molto diversa da quella alpina e nello specifico dolomitica e non è per niente banale. I piedi sovente devono stare su appoggi minuscoli, come piccole "rughette". Prendo un paio di respiri dopo i primi movimenti un pò delicati dove un piede al primo tentativo non è rimasto fermo dove volevo. risalgo la paretina appoggiata su rocce facili, rinvio e attacco la fessura, molto bella veramente. La supero senza problemi, rinvio e sono in un battibaleno in cima.
La seconda via è appena poco più a destra, è una fessura di 4° grado interamente da proteggere, non c'è manco un chiodo. La fessura però permette di proteggersi benissimo con sistemi mobili, pur essendo di grado basso, trovo la fessura per niente banale, forse più delicata del tiro precetente. Comunque senza problemi la porto a casa. Il mio tiro successivo è un camino/fessura di 5° inferiore, un tiro molto più lungo che risale una fessura abbastanza ampia da poter incastrare il proprio corpo, la roccia liscissima e priva di appigli rende l'arrampicata un gioco di opposizione e attriti che di solito mi riesce molto bene. La supero senza difficoltà pur iniziando a lamentare un pò di stanchezza alle braccia...la mia povera mano sinistra in particolare sembra volermi dire "basta". L'ultimo tiro è un 4° superiore anch'esso piuttosto corto e un pò sporco di verdi, decisamente meno bello delle altre vie...arrivato in cima mi reputo soddisfatto della giornata: per oggi può bastare, alla fine anche gli altri pur dichiarando più o meno apertamente di voler arrampicare ancora un pò, alla fine sono sopraffatti dalla stanchezza e finiamo per sederci e conversare piacevolmente godendoci la luce autunnale che arriva fino a noi tra gli alberi. Mi sono comunque sentito abbastanza in forma per affrontare il WE prossimo forse l'ultima gita su roccia dolomitica...vedremo come si metterà il meteo e se Andrea avrà tempo...ma mi piacerebbe fare ancora un paio di vie vere. Poi prima di Natale chissà se riuscirà il progetto "Mystica"....e poi via con lo sci! Ma queste come spero tante altre, sono altre storie che vanno ancora scritte...

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