domenica 22 settembre 2013

Ortler (3905m) - Via Normale

Dopo un WE passato in Svizzera per una meta simpatica ma non entusiasmante, lancio la mia proposta, in realtà non per la prima volta, ma fino a quest'anno c'è sempre stato qualcosa che ha frenato sia me che altri compagni di uscite. Vuoi per la fama della montagna in questione, vuoi per la non banalità della via Normale... Però questo giro non vengo ignorato! Il tempo e le condizioni sono semplicemente da sogno...la nostra preparazione ed esperienza finalmente anche adeguate, siamo in due questo giro, io e Denis...la nostra meta è, come lo definiscono i tedeschi, "der Koenig der Ostalpen", l'Ortles anzi per meglio dire, l'Ortler in lingua originale e non nella traduzione italiana che non ha storia ma che è rimasta a noi dall'eredità fascista. Prima volta a Solda in Sud Tirolo...fin'ora qui sono venuto sempre e solo per le Dolomiti! Questa zona occidentale al confine con la Lombardia dal Passo dello Stelvio, non la conoscevo. Arriviamo dal passo di Resia, qui inizia la Val Venosta...qui da dopo il passo ancora distanti 30 km, si staglia possente la sagoma di questa montagna magica. Siamo in macchina, viaggiamo ma sognamo ad occhi aperti, è lì e siamo lì per lui! Lasciamo la macchina al parcheggio dietro alla vecchia chiesa di Solda, qui inizia il sentiero che porta al Rifugio Tabaretta, dove dovremo passare per poi proseguire alla volta del Payer. 3 ore e mezza di cammino, date dai cartelli....sarà per la gioia di essere qui, per la buona condizione fisica o per questi ed altri motivi insieme: io sono su in 2 ore, al più 2 ore e 10...e Denis mi segue con 15-20 minuti di distanza. Non male come ritmo. Il pomeriggio lo passiamo a ripetere un po' i paranchi, sorseggiando un paio di Radler a testa e godendoci la luce, l'Ortler, il ghiaccio, la roccia...e pregustiamo l'itinerario del giorno dopo. Certo avremmo fatto volentieri subito la Via del Coston di Dietro, la Hintergrat, ma fare un passo più corto, la via Normale è più prudente e di buon auspicio per tornare qui altre volte e togliersi altre soddisfazioni. A dormire presto, molto presto, la sveglia suonerà alle 3.30. Purtroppo davanti a noi c'è un grosso gruppo del CAI di Bassano, hanno avuto la colazione prima degli altri ma si sa: un gruppo del genere si muove lentamente, pur avendo una mezz'ora di ritardo, usciamo pronti dal rifugio che la metà del gruppo è ancora intenta a mettere i ramponi mentre l'altra metà è bloccata alla fine del traverso del fianco Ovest di punta Tabaretta per togliere i ramponi...insomma una scena assurda: mi chiedo dove stia il senso di portare 30 persone su una via battuta come la normale dell'Ortles, tra altro con motivi anche didattici, perché non fare pratica su itinerari diversi, più agevoli e adatti a chi non ha esperienza?? Ma questa è solo la mia opinione che può non essere condivisa. Passo dopo passo, arrampicando a fianco della carovana umana risaliamo lasciando il gruppo alle spalle, 2° grado, forse 2+ ma roccia molto bella e solida. Arriviamo all'attacco del ghiacciaio presso il Baerenloch, sotto il bivacco lombardi, non c'è ghiaccio e il firn è duro e compatto, si annuncia una salita perfetta, calzati i ramponi ripartiamo e con passo moderato superato il tratto più pendente del ghiacciaio sommitale dell'Ortler arriviamo sul Plateau, qui è tutta una panoramica passeggiata d'alta quota, certo in condizioni di cattiva visibilità non vorrei essere in un posto primo di punti di riferimento come questo! In 3 ore e mezza o poco meno siamo alla croce di vetta...un sogno diventato realtà! E anche il pensiero: beh me l'aspettavo più impegnativa, quasi ad avere il rimorso di non aver affrontato direttamente la via Hintergrat...mah pazienza, su queste montagne si può certamente tornare! La giornata è bellissima e il panorama sulle Oeztaler Alpen (la Palla Bianca, la Wildspitze) e sull'intero gruppo (Gran Zebrù e Cevedale) è immenso. Scendiamo senza difficoltà, alle 10.30 siamo al Rifugio Payer, dove una Radler e un bel piatto di uova, speck e patate è d'obbligo...poi la lunga discesa sotto il sole cocente alla macchina, le ultime foto specie dell'impressionante parete Nord, l'ultimo tratto finalmente nell'ombra del bosco e siamo alla macchina. L'avventura è finita...appena 6 giorni dopo, saremo di nuovo al passo di Resia per il Weisskugel, la Palla Bianca.

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