mercoledì 21 agosto 2019

DOMENICA 11 Agosto - Austvågøy/Vestvågøya/Moskenesøya

Mi sveglio con un meteo un pò incerto: questa notte non è andata benissimo, credo complice l'abbuffata di pesce mi sono svegliato a più riprese! Proprio mentre mi preparo la colazione, davanti a me compaiono le sagome di due delfini! Sono ancora un pò assopito ma corro a prendere la macchina fotografica con il teleobiettivo...ovviamente questi due mascalzoni sembrano fare di tutto per non farsi fotografare! Sto con l'obiettivo puntato e con l'esposimetro già regolato sul tratto di mare dove li avevo visti per l'utima volta...ma sembrano essere scomparsi, alchè mi siedo e mi metto a mangiare, alzo gli occhi ed eccoli di nuovo: un paio di salti fuori dall'acqua e poi spariscono di nuovo! A fatica sono riuscito a fare uno scatto pessimo ma che inserisco solo per testimonianza dell'avvenimento!
Nel frattempo cerco di pensare a che cosa fare oggi: il meteo è alquanto incerto, ma controllo su internet il sito yr.no, sito norvegese che uso da molto tempo e che ritengo molto affidabile perfino per le previsioni sulle Alpi, forse per la prima volta lo uso per la Norvegia!! Apparentemente nuvolosità a parte con tendenza a schiarire non ci saranno precipitazioni...boh sarà! Decido quindi di tornare verso Svolvær perchè c'è il Fløya che è la montagna che sovrasta la cittadina e che offre una bella cima raggiungibile in poco tempo 3h 30' da letteratura per andata e ritorno, cioè per quanto mi riguarda una cosa da non più di 2h in tutto. Inoltre volevo passare per un negozio che mi avevano consigliato alla XXLofoten per reperire carte e documentazione per lo scialpinismo alle Lofoten. Non avevo tenuto però conto che la domenica è tutto chiuso, quindi mi sono accontentato della gita. La salita è piacevole anche se non particolarmente esaltante nella parte bassa, in compenso però giunti a ridosso della cima diventa un pelo più alpinistica e si rende necessario qualche breve passo di semplice arrampicata. Giunto in vetta come sempre da solo mi godo un pò il panorama, ma sferza un vento freddo e fastidioso: non voglio trattenermi troppo per evitare di dover fare il percorso a ritroso magari su roccia bagnata, tanti sono stati i passaggi su placca, semplici non da arrampicata, ma preferibili comunque in condizioni di asciutto! Mentre torno alla macchina verso le 9:30 di mattina il parcheggio è ora pieno e tante sono le persone che si accingono a salire. Un buon motivo per essere soddisfatto, in solitudine godersi il paesaggio dalla vetta è tutta un'altra cosa!
Risalgo in macchina con una mela in bocca e mi muovo verso Ovest: oggi voglio esplorare l'isola di Vestvågøya, appena superato il ponte che la collega a Gimsøya giro a sinistra per percorrere tutto il lato meridionale rimanendo fedele alla costa (strade 815 e 817), raggiungo Stamsund: qui avevo segnato un'altra gita da fare, ma proprio in questo momento inizia a piovigginare. Decido quindi di proseguire: passo per Leknes e scendo verso Sud per Ballstad seguendo la strada 818 e nel mentre il meteo si è aggiustato e inizia addirittura ad uscire il sole. Qui c'è un'altra gita panoramica che avevo selezionato, quindi parcheggio e parto per il Ballstadheia: gita di 2 ore quindi molto breve, si risale il fianco della montagna in diagonale fino a sbucare su un bellissimo pianoro sommitale, il cui punto più alto è la cima. Cima stavolta di pochissimo interesse: decido anche di non farla per percorrere invece un tratto più lungo sui punti culminanti che scendono a picco sul mare, molto più panoramici e belli.
Scatto alcune foto, ma non mi trattengo molto: non sono sicurissimo di aver parcheggiato dove potevo parcheggiare e ho anche lasciato il portafogli in macchina...si sa mai che non la trovo, non perchè mi possa venire rubata, ma piuttosto rimossa...insomma, chi lo sa? Allora corro letteralmente giù e solo in vista della macchina riprendo a camminare normalmente! Ci stanno alcune paranoie da viaggio: in fondo ero solo e in quella macchina c'era tutta la mia vita in quel momento! Mi rimetto per strada e decido di fare un salto sul lato settentrionale dell'isola presso la località di Eggum perchè segnalata dalla mia guida come luogo dove trovare bei panorami: arrivo lì ma devo constatare che panorami migliori li avevo già visti altrove inoltre l'unico parcheggio si trova dove finisce la strada ed è a pagamento: niente faccio dietro-front. Sulla via del rientro per Leknes mi fermo in una piazzola per mangiare qualcosa e farmi un caffè, erano appena le 16 e io avevo alle spalle già 2 gite in montagna, diversi km in macchina e a parte la mela non avevo toccato cibo! Durante la pausa mi faccio dei pensieri su come organizzare i due giorni successivi: gli ultimi che volevo passare alle Lofoten. C'è una gita sull'isola di Moskenesøya che vorrei fare a tutti i costi l'Hermannsdalstinden: l'unica gita con dislivello e sviluppo tutto sommato "alpini", 1000m per 10km circa per andare e altrettanti per tornare. Controllo il meteo, il giorno più bello è proprio il Lunedì, quindi decido che salterò l'isola di Flakstadøya (almeno per il momento) per andare subito in fondo verso Å (Å i Lofoten). Durante il tragitto visto che è ancora presto però faccio ancora una deviazione per Nusfjord che si trova in effetti proprio sull'isola appena menzionata. Paesino descritto come uno dei più belli: un museo a cielo aperto, in tutti i sensi...anche nel senso che per entrare tra le case bisogna pagare, il parcheggio per fortuna è gratuito. Parcheggio e decido di salire sull'avancorpo roccioso che domina il paese: in fondo non so se valga la pena di entrarvi, mi limito a fare qualche foto dall'alto e penso che sia anche una buona idea. Il paesino pur essendo molto carino da l'idea di essere stato anche qui del tutto addobbato per i turisti, quindi senza rimpianti poco dopo riprendo la macchina e inizio a vedere di dove fermarmi per dormire.
Alla fine dopo alcune deviazioni tipo verso Smeden i Sund su strade secondarie alla ricerca di un posto che però non ho trovato e dopo un tentativo di entrare con la Golf in uno slargo più adatto all'uso di un fuoristrada (grattando il sottoscocca e con il patema di non riuscire ad uscirne...la cazzata la dovevo fare a tutti i costi evidentemente!), decido di andare diretto al sodo quindi a Sørvågen da dove parte il mio trekking alla cima dell'Hermannsdalstinden. Problema: parcheggio a pagamento cash oppure l'ennesima App che mi sarei dovuto scaricare per il pagamento digitale e il primo bancomat a Leknes. Niente da fare, non posso fermarmi qui e quindi proseguo verso Å, l'ultimo paese delle isole principali e capolinea della E10 con ampio parcheggio gratuito, dove non avendo visto divieti penso di passare la notte. Effettivamente, non c'era nessun cartello visibile: solo in un cartello informativo che descriveva le regole generali per tutta l'isola e in piccolo ho in effetti trovato il divieto di campeggiare lì, ma la cosa ancora più strana era che il divieto per quel parcheggio in particolare fosse presente solo nel testo scritto in inglese, mentre non compariva in quello scritto in tedesco e in norvegese!!! Questa cosa mi è sembrata un pò discriminante ma forse è solo un errore di trascrizione...boh, non lo saprò mai. In compenso nel parcheggio ci sono svariati camper, furgoni e furgoncini di gente che ha proprio l'intenzione di fermarsi lì per dormire, quindi mi fermo anche io e visto che è ancora presto (sono le 20.30 circa), vado a fare due passi per il villaggio, lungo il molo e tra le case.
Questo paesino mi è piaciuto molto, non c'è niente di particolare ma le infrastrutture sono quelle vere dei pescatori e ci sono almeno due agenzie di cui una tedesca che organizzano lì vacanze di pesca e infatti tra i vari Rorbuer vi era in quel momento una frenetica attività si sfilettamento del pescato..e che pescato!! Dei grossi merluzzi e altri tipi di gadidi, sgombri e due grossi halibut. Assisto alla scena con la bava alla bocca, quindi me ne torno alla macchina e improvviso una pasta veramente malfatta stavolta. I miei vicini di letto sono una coppia polacca e una coppia francese, con i loro rispettivi Minivan, mentre davanti a me la maggior parte dei camper parcheggiati ha targa italiana. Partirò da qui per la gita, il che la allunga di 2,5/3km cioè tra andata e ritorno di 5/6...il giorno dopo ne farò quindi quasi 30, ma ne sarà valsa completamente la pena.

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