martedì 20 agosto 2019

SABATO 10 Agosto - Austvågøy

Mi sveglio come al solito prima della sveglia intorno alle 6.00 e mi preparo subito del caffè e quindi la colazione, il menù ormai consolidato è lo stesso: fiocchi di avena con mandorle, mirtilli e cioccolata, innaffiati dal caffèlatte, poi visto che ho tempo (perchè devo presentarmi in molo solo alle 8:45) decido che è il momento di iniziare a leggere "Let my people go surfing", la storia di Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia. Libro che mi ha regalato il mio amico Andrea per il compleanno: bellissimo, personaggio estremo un vero e proprio spirito libero. Lettura che mi ha accompagnato da lì per tutta la durata del viaggio e che ho letteralmente divorato, non potevo avere un migliore accompagnamento letterario se penso a dove ero e a come mi stessi muovendo!
Arriva il momento di mettermi in macchina, entro in città, mi dirigo verso il porto e mi presento in agenzia: mi danno una tuta impermeabile e attendo sotto un piacevole e tiepido sole mattutino di salire a bordo. Lì faccio la conoscenza di Stefan un signore svizzero di vicino Zurigo che stava facendo una Pilegrimsleden, una sorta di sentiero del pellegrino a piedi da Trondheim ed era via da più di un mese! Conversiamo piacevolmente inizialmente in inglese poi in tedesco, scambiandoci informazioni su possibili gite e trekking alle Lofoten, lui ha anche un bel libro con vari tour e così ne approfitto per fotografarmene un pò da tenere buoni per i giorni successivi. Conosciamo anche Amy una ragazza taiwanese ma residente a Singapore che era in vacanza da sola. Insieme ci dividiamo l'attrezzatura per la pesca: pesca abbastanza buona, prendiamo in tutto 3 bei pesci anche se il più grosso ci scappa quando ormai era in superficie a causa del ritardo con cui sono arrivati i comandanti con il raffio per salparlo...peccato ma va bene anche così. Le 3 ore di pesca volano e sulla via del rientro i pesci vengono sfilettati a bordo mentre noi vediamo 3 aquile di mare sulla scogliera dove abitualmente nidificano e dove il comandante aveva fatto appositamente rotta. Rientriamo in porto, chi vuole può prendere del pesce per portarlo via, io mi prendo due filetti, uno sarebbe stato già sufficiente per mangiare, ma con due potevo ingozzarmi per bene al punto di esplodere: ovviamente volevo papparmeli la sera stessa. In modo del tutto non scaramantico la sera prima avevo già comperato dei pomodorini al supermercato, olio e sale li avevo portati già dall'Italia. Ci beviamo un caffè insieme io Stefan e Amy, poi ci congediamo da Amy che rimaneva a Svolvær per partire alla volta di Tromsø. Io invece do un passaggio a Stefan che a stento riesce ad infilarsi nella GOLF con il sedile anteriore completamente tirato in avanti e impossibile da regolare e ci dirigiamo verso Henningsvaer, bellissimo paesino costruito su delle isolette all'estremità sud-occidentale di Austvågøy, che poi è la stessa isola dove si trova anche Svolvær. Qui parcheggiamo e ci salutiamo. Io faccio un giro per il paesino: che dire molto pittoresco, particolare e curato ma anche molto, molto, troppo turistico: tutto addobbato e confezionato apposta con un gran via vai di persone anche di grandi gruppi che arrivano in corriera.
Mi trattengo il meno possibile, sì lo vedo fino in fondo e torno indietro, faccio qualche foto, ma la mia attenzione è più catturata dal Festvågtinden, la prominente montagna alle mie spalle e che sovrasta il paese stesso. Quella cima è la mia meta, quindi riprendo la macchina percorro i due ponti che separano Henningsvaer dalla terraferma, parcheggio e mi metto in cammino. La gita è di 3 ore in tutto secondo letteratura per poco più di 500m di dislivello, in 1h e mezza sono salito e anche sceso: del resto dislivelli e sviluppi così brevi sono ben meno di un terzo di una media gita sulle Alpi, quindi ho avuto tutto il tempo anche di godermi lo splendido panorama dall'alto e di fare diverse foto.
Tornato alla macchina sono ormai già le 17 di nuovo e io voglio trovare un'adeguata location per la mia cena a base di merluzzo! So per certo che devo andarmela a cercare sulle stradine lontano dalla E10, quindi salgo in macchina e provo a vedere che cosa offre l'isola di Gimsøya posta poco più a Nord-Ovest rispetto a dove mi trovo: faccio il periplo dell'isola ma con grande disappunto non trovo nulla di adeguato, tanto meno vicino al mare, questa isola in effetti è a grandi tratti piuttosto piatta e monotona, la percorro tutta in senso antiorario e riprendo il ponte per tornare su Austvågøy solo che appena passato il ponte giro subito a sinistra seguendo la Fv864, strada che mi pare molto promettente perchè è una strada che termina nel nulla, quindi non è una strada di passaggio se non per le poche persone che devono arrivare ad un locale (Framnesmolt AS).
Lungo la strada incontro finalmente anche la mia prima alce! Un bestione enorme che mi guarda di quando in quando continuando a mangiare a bordo della carreggiata, non scendo dalla macchina, mi limito a qualche foto dal finestrino. Alcuni chilometri più a nord di Sydalen e a pochi km dalla fine della strada trovo la piazzola fronte mare perfetta! Parcheggio e inizio a preparare la cena. Recupero una pietra piatta che mi serve come tagliere (voglio evitare di spuzzolentare di pesce il mio unico tagliere in legno), la lavo bene nell'acqua di mare e la sterilizzo sulla fiamma del fornelletto, questo perchè la zona pullula di pecore e i loro "ricordini" sono visibili un pò ovunque. Improvviso una video ricetta che forse un giorno monterò o forse anche no: merluzzo appena pescato, cotto con una generosa base di olio e dei pomodorini. Mangiata pantagruelica, ho quasi finito due filetti riempiendo due volte la pentola: mi avanzano i 3 pezzetti meno carnosi, tra cui quelli verso la coda e decido di lanciarli in mare per non stare troppo male! Il merluzzo era buonissimo, pur non avendoci messo praticamente niente e inoltre era il primo pasto con ingredienti "freschi" che facevo, quindi come le mele era a cosa più buona che potessi avere al mondo! Per digerire monto di nuovo la canna da spinning e ritento la fortuna facendo qualche lancio nel tratto di mare davanti a me, ovviamente anche in questo caso non ho preso nulla, ma forse è stato meglio così. Vado a dormire, la notte è stata meno tranquilla del solito vista la scorpacciata, apro gli occhi diverse volte, l'ultima alle 3 di mattina e posso così constatare che alle 3 di mattina c'è la stessa luce che c'è alle 23 di sera.

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